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La Mangialonga

RECCO

Mangialonga compie 4 anni.


25 Aprile 2017

Ogni anno che passa, la Mangialonga di Recco ha un successo maggiore rispetto alla precedente edizione.
Quest'anno la Mangialonga ha spento quattro candeline e per festeggiare l'evento tantissime persone non hanno potuto mancare alla passeggiata enogastronomica nel Golfo Paradiso.
Pensare che i 1500 biglietti siano stati venduti in meno di una settimana la dice lunga su quanto ognuno desiderasse percorrere i circa 13 Km di crêuze a suon di prelibatezze locali e vini.

Nonostante nella notte avesse piovuto e il mattino si presentasse con nuvoloni grigi, sul Lungomare Bettolo dalle 8 in poi incominciavano ad affluire gruppi sempre più numerosi di ragazzi, famiglie e coppiette; senza scordarci di menzionare anche i nostri amici a quattro zampe.
Il nostro gruppo, colore azzurro di circa 80 persone, viene chiamato verso le 10 ai nastri di partenza. Prima di noi già diversi gruppi sono in marcia.
Partiti!
Seguiamo la testa del gruppo che attraversando il ponte, che unisce il Lungomare Bettolo a Passeggiata Punta Sant'Anna, svolta a destra e si incammina verso Via Pisa. All'altezza del "ponte di ferro" il gruppo devia per Salita Faveto, imboccando la prima salita, una scalinata che salirà verso la prima tappa. Eccoci giunti al primo punto di ristoro, "Località Maggiolo" circa a 110 m.s.l.m., inizia con una deliziosa merendina a base di focaccia genovese e vino del Golfo Paradiso. Questa sosta ci voleva proprio per rifiatare e caricare le batterie anche accompagnati da bella musica cantata da Malvezzi L.

Si riparte, riprendendo la scalinata che avevamo interrotto per la sosta, ci troviamo in mezzo ad un sentiero che sale dolce in parte coperto da alberi ad alto fusto. Ad un certo punto mi sembra di udire una voce, ma non è la voce di Malvezzi, ascoltando meglio si percepisce che sono diverse voci sempre più frequenti.
In un tratto dove gli ulivi prendono il sopravvento capisco che sono voci di bambini, mi guardo intorno, e scorgo laggiù a valle vicino all'uscita dell'autostrada di Recco il campo da rugby Carlo Androne. E' vero mi dico, oggi c'era anche il "dodicesimo Torneo dei 2 Golfi", là sul campo verde vedo decine di bambini che stanno giocando a rugby. Un torneo chiamato "il Bertamino" che ospita bambini dai 6 ai 12 anni circa. Divertitevi squaletti.

Ora torniamo a noi, fra una considerazione e l'altra ci troviamo in "Località Faveto", sopra Via dell'Alloro, non distanti dalla nostra prossima tappa.
Ultima rampa di scale ed eccoci all'Ascensione circa 250 m.s.l.m., quì ci attendono delle buone focaccette fritte e salame il tutto bagnato con un buon Monferratino. Ci sediamo al tavolo e discutiamo di calcio e fantacalcio, se avessi messo quello invece dell'altro che ha sbagliato il rigore ... Intanto notiamo che un gruppo dietro a noi ci ha raggiunto, ma non avevamo dubbi, siamo abituati a farci sorpassare.

Sarà bene ripartire, siamo ad un terzo del percorso, e il bello deve ancora venire. Ci mettiamo in marcia, e dopo aver raggiunto il punto più alto della Mangialonga circa 300 m.s.l.m., scolliniamo e scendiamo velocemente verso "Località Ageno". Arriviamo alla terza tappa, stupenda location "B&B Azalea" è il terzo punto di ristoro con menù a base di trofie al pesto e Principessa Gavia. Quì l'ambiente, il cibo e la bella voce di Gin con l'accompagnamento musicale del suo collega alla tastiera, creano una sorta di incantesimo e neanche a dirlo un altro gruppo ci raggiunge. Nel frattempo mi dedico a fare qualche foto a dei ragazzi simpaticissimi.

Alla fine lo sapevo che scivolavo nel gruppo degli inseguitori, ma va bene intanto tutti andiamo nella stessa direzione. Quindi lasciamo Ageno e fra le risa di ragazzi e la favola raccontata da una mamma alla figlioletta percorriamo un sentiero in falsopiano in direzione di Sori. Quasi arrivato alla quarta tappa, ci soffermiamo appena sotto la "Trattoria Al Serraglio" per ammirare uno scorcio a 360 gradi del Golfo Paradiso.

La quarta tappa è in "Località Sant'Apollinare" nel Comune di Sori, circa 250 m.s.l.m., dove la maggioranza dei partecipanti sosta sul prato davanti all'omonima chiesa che risale al dodicesimo secolo. Prima però bisogna fare un pò di coda per ritirare le patatine fritte, la salciccia e un bicchiere di Barbera Oltrepò.
Il meteo migliora, e nonostante il vento quì si faccia un poco sentire, la presenza del sole diventa più frequente.
Il mio gruppo non lo vedo, eppure attirano parecchio l'attenzione, impossibile che siano già ripartiti non è loro abitudine. Alla fine scopro che si sono fermati in una tappa intermedia fuori programma, a loro non bastano le 7 tappe della mangialonga.
Questa è un'altra tappa dove ci si ferma per parecchio, i bambini tirano fuori dallo zaino un pallone, alcuni adulti dallo zaino tirano fuori una bottiglia di vino ed anche un paio di salami di cinghiale, mentre altri vanno a giocare alla lotteria posta affianco la chiesa. Il prato e la zona ristoro si stanno riempiendo, arriva un gruppo dopo l'altro, anche gruppi che son partiti 1 ora e mezza dopo di noi; la coda per ritirare il cibo incomincia ad essere importante, praticamente arriva alla fine del prato.

Ci decidiamo a ripartire, anche se non tutti son della stessa idea, d'altra parte siam solo a metà percorso.
Dimenticavo di informarvi che ormai il gruppo con cui siamo partiti non esiste più, già all'Ascensione parte del gruppo si era diviso, come ad Ageno e poi definitivamente a Sant'Apollinare alla ripartenza eravamo rimasti "na magna' de amixi" (una manciata di amici).
Per fortuna il sentiero scende verso Polanesi, facile da percorrere anche per chi non possiede più le capacità motorie del mattino. Vediamo la chiesa di Polanesi più in basso a destra, ci siamo quasi; i nostri occhi si spalancano, non è la quinta tappa ma il campetto da calcio di Polanesi, teatro anni addietro di interminabili partitelle estive. Non possiamo evitare di entrare a calpestare l'erbetta, una parte della rete di recinzione ha ceduto e ci sono mucchietti di rami e foglie agli angoli del campo.
Adesso quel pallone che avevano tirato fuori dallo zaino i bambini prima ci avrebbe fatto comodo, TROVATO! qualcuno urla, cercando fra le foglie avevano riesumato un pallone mezzo sgonfio, grigio e spellacchiato. Sicuramente son passati mesi da quando ha ricevuto l'ultimo calcio, comunque qualche palleggio e tiro in porta non ce lo nega nessuno. Ok è stato bello ricordare i vecchi tempi, anche se i tocchi di palla come i pali sono un pò arrugginiti.

Finalmente arriviamo alla quinta tappa, "Località Polanesi" circa 100 m.s.l.m., una struttura posizionata poco distante dalla chiesa. Subito ci accoglie con musica e balli di gruppo, il piano terra ad uso bar mentre esternamente si distribuisce la caponada ed il Grignolino. Saliamo nella parte superiore dove tavolate piene di gente festante ed una vista stupenda della cornice Golfo Paradiso la fanno da padrone.

Alla ripartenza verso Megli ci ritroviamo solo in 3, alcuni hanno allungato la sosta mentre altri se la sono svignata in anticipo.
Dopo un breve tratto sulla strada carrozzabile, il percorso riprende a salire per l'ultima volta in mezzo a villette e alberi di ulivo, arrivando alle spalle della chiesa di Megli.
Quì ritroviamo Malvezzi che canta con l'accompagnamento musicale del suo collega alla batteria, mentre le persone sedute sulle panchine o sulle scale della chiesa lo ascoltano e assaporano l'insalata di frutta fresca.
La nostra sosta quì è minima forse perchè manca il "carburante", dalla fontanella esce solo acqua, quindi salutiamo e andiamo verso il traguardo. Oltre i rami di ulivo si scorge già il traguardo, da dove eravamo partiti 8 ore prima. La discesa verso il lungomare è stata molto veloce, stile Savoldelli, e arrivati all'ultima tappa ci aspettavano canestrelli dolci e malvasia.

Finisce la Mangialonga 2017, il meteo non è stato il massimo, ma apparte 3 minuti di pioggia (nuvola di Fantozzi) quando ero dalle parti dell'Ascensione, il sole si affacciava di tanto in tanto rendendo molto gradevole un evento già di per sè molto bello.
Ho voluto mettere come prima immagine un simpatico ragazzo con il fiasco di vetro con rivestimento in vimini, la scelta è stata tutt'altro che facile, si aggiudica l'MVP (most valuable player).

Nonostante abbiamo tagliato il traguardo, la giornata non è finita, un buon gelato oppure il bicchiere/bottiglia della staffa non ci pare affatto una brutta idea.

Spero vi sia piaciuto il mio racconto (forse un pò sgrammaticato) e vi diamo appuntamento all'anno prossimo.


Un saluto da Pozzo Gabriele



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